Educazione Civica

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A partire dall'anno scolastico 2020/2021, l'insegnamento dell'educazione civica a scuola, diventa obbligatoria.
Riflettendo, con un po' di ritardo, sulla questione, mi sto rendendo conto che tale disposizione può essere vissuta dalla scuola in due modi: un'ulteriore incombenza oppure un'occasione.
Se vissuta come incombenza, l’educazione civica verrà proposta con un atteggiamento di perbenismo di maniera, che, nella migliore delle ipotesi, si rivelerà formale ed inutile per gli studenti; nell’ipotesi peggiore, a mio avviso, si alimenterà quella cappa ormai definita da molti “dittatura del politicamente corretto” che, proponendosi con connotazioni di tipo etico/religioso, stronca sul nascere qualsiasi tentativo di dibattito. In ogni caso l’approccio perbenista non è propedeutico al senso critico.
Ed è proprio la possibilità che l’educazione civica possa essere utilizzata per proporre attività finalizzate allo sviluppo del senso civico a renderla un’occasione.
Va innanzitutto chiarito che il ritagliare un recinto specifico è al contempo un ostacolo in quanto fuorviante e interessante. É fuorviante in quanto non viene riconosciuto che i docenti contribuiscono tutti i giorni all’educazione civica degli alunni tramite la loro normale attività didattica. É interessante in quanto riporta l’educazione civica al centro del dibattito e può divenire un collante per attività multidisciplinari.
Di seguito alcune proposte su come affrontare uno degli aspetti dell'educazione civica: la Costituzione della Repubblica italiana.
Innanzitutto, darei la parola a un illustre padre costituente: Piero Calamandrei.
 


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